Cos’è il Corporate Venture Capital?

Indice

Key Takeways

Le aziende in tutto il mondo sono consapevoli che la vera innovazione non può essere sviluppata solo internamente, ma spesso trova vie e modalità di crescita fuori dalle usuali dinamiche delle grandi corporate. Per questo motivo, dare vita ad attività di Corporate Venture Capital permette alle aziende di rispondere più velocemente ai cambiamenti di mercato e rimanere competitive.

Uno degli investitori di Corporate Venture Capital più attivi negli ultimi anni è stato Google Ventures, la società di Google dedicata al Corporate Venture Capital, insieme a Intel Capital e Qualcomm Ventures. Tra i primi CVC del mondo ci sono gli asiatici Samsung Ventures, Bertelsmann Asia Investments e Mitsui & Co. Global Investment.

Tutte le aziende dovrebbero considerare di fare Corporate Venturing utilizzandolo come leva di trasformazione e crescita. Ma cosa vuol dire?

Creare una collaborazione duratura con terzi soggetti (startup e/o scaleup) per una crescita reciproca. Il Corporate Venturing è molto di più di un semplice finanziamento. I ritorni economici sono solo una parte di esso. 

Cos'è il Corporate Venture Capital

Il Corporate Venture Capital (CVC) è una forma di investimento di Venture Capital in cui un’impresa matura investe in un’impresa target (startup e/o scaleup), ottenendo una quota di minoranza di equity dell’impresa finanziata. Mentre il Corporate Venturing comprende il complesso di attività orientate a incentivare l’innovazione all’interno e all’esterno dell’aziende. Il Corporate Venture Capital rappresenta uno degli strumenti di Corporate Venturing.

Diversamente dalle operazioni di M&A, gli investimenti CVC, non vengono fatti esclusivamente per complementarità con la startup/scaleup ma anche in quanto si apre una “finestra” di opportunità su realtà con le quali si possono condividere obiettivi strategici di sviluppo delle nuove tecnologie, approfondimento del trend di businessidentificazione di opportunità che vanno oltre all’attuale business aziendale e infine anche per motivi finanziari.

Attraverso questi programmi le Corporate riescono a ‘vedere da vicino’ e presidiare i trend emergenti e le realtà innovative all’opera, “sfruttando” l’acceleratore come fonte indipendente di Ricerca e Sviluppo e integrando nella propria organizzazione le innovazioni di successo più coerenti con il proprio core- business, in modo tale da diversificare ed abbattere il rischio insito in ogni attività di Ricerca e Sviluppo.

Obiettivi del CVC

L’azienda che decide di sviluppare l’attività di CVC intende perseguire due finalità principali:

  • Raggiungere obiettivi strategici

Il CVC ha come fine ultimo quello di consentire all’azienda di generare ricavi e utili legati alle proprie attività di business.

 

  • Ottenere un ritorno finanziario

In questo caso, si fa riferimento alla possibilità di ottenere elevati rendimenti, avvicinando l’attività svolta dall’azienda con quella tipica degli investitori di venture capital. In quest’ottica il parametro di valutazione della performance maggiormente utilizzato è il ROI (Return on Investments)

 

  • Entrambi gli obiettivi

Questo rappresenta la stragrande maggioranza dei CVC in quanto essi investono sia per complementarità di business ma anche in ottica di investimento finanziario, quindi diversificando e di conseguenza aprendosi a business che non sono perfettamente correlati al core-business dell’azienda madre

Modelli di CVC

Rispetto alla letteratura sul tema CVC, si possono identificare tre principali modelli:

Modello 1Corporate/Direct investment – Balance sheet

In questa tipologia, gli investimenti di Corporate Venture Capital vengono effettuati direttamente dall’impresa che investe, utilizzando budget, struttura, e processi di allocazione di capitale e gestione delle attività interne, quindi senza la costituzione di un veicolo ad hoc.

Modello 2Internal Dedicated Fund – General Partner

In questo caso si beneficia di un maggior grado di autonomia decisionale e strategica. L’investitore è un General Partner di un fondo Venture Capital che compie il deal, in cui l’impresa mantiene un forte, se non completo, controllo sulle decisioni strategiche.

Modello 3External Fund – Limited Partner

In questo caso l’impresa si configura come Limited Partner di un fondo di venture capital esterno, ossia come uno degli investitori e di conseguenza non influenza le scelte strategiche.

 

L’ultimo modello, anche se non presente in alcune definizioni presenti in letteratura, potrebbe essere il primo passo di un’azienda a creare un CVC. Infatti, questo modello consente di sviluppare internamente capacità e competenze del VC e comprendere le dinamiche del mercato.

Le fasi di un CVC

Il lifecycle sia di un fondo VC che di un veicolo di CVC, è formata da quattro fasi principali:

  • Origination: attività di scouting sulle startup e/o scaleup. Questo è il primo filtro sulle opportunità di investimento, è un momento molto “severo” e solo l’1/2% delle startup e/o scaleup vengono selezionate.
  • Execution: in questa fase avviene la Due Diligence e la negoziazione dell’investimento con i fondatori della startup/scaleup.
  • Portfolio management: In questa fase il team di gestione dedicato si concentra sul controllo e monitoraggio delle partecipate in portafoglio.
  • Exit: Il team di cui prima si occuperò di gestire l’uscita dall’investimento valorizzando al meglio il percorso di sviluppo della partecipata e l’exit può avvenire in 1) Trade Sale, 2) IPO, 3) Secondary.

Stage degli investimenti

Gli investimenti di Corporate Venture Capital, non si risolvono completamente in un unico punto temporale, ma vengono diluiti nel tempo, al fine di esercitare controllo e monitoraggio della crescita e della gestione dell’impresa target (staging).

Lo staging si concretizza nella definizione di round di investimento che seguono la maturità del target, partendo dal pre-seed o seed, che avvengono quando l’impresa è nella fase iniziale di sperimentazione del modello di business, e proseguono in round Around Bround C, e così via.

Più precisamente lo stage dell’investimento è stato suddiviso in due macrocategorie:

  • Early stage, che comprende gli investimenti pre-seed, seed e round A
  • Later stage, che comprende gli investimenti dal round B in poi.

Tipologie di investimenti

Chesbrough ha definito un framework per il CVC che distingue le attività di corporate venture in due dimensioni: gli obiettivi di investimento e il grado in cui la società e la startup sono collegate.

  • L’obiettivo di investimento, quindi investimenti strategici cercando di sfruttare le sinergie tra il proprio core business e la nuova impresa;
  • Il grado di coerenza con il core businessdell’impresa oggetto di analisi, che può essere alto o basso in base al livello di sovrapposizione tra l’innovazione o la tecnologia innovativa su cui lavora l’impresa target ed il core business dell’investitore.

Fatta questa distinzione abbiamo quattro tipologie di investimento:

  • Investimenti incrementali:

caratterizzati da un forte legame tra startup e corporate.

 

  • Investimenti abilitativi:

Hanno l’obiettivo di sviluppare e stimolare l’ecosistema della corporate.

 

  • Investimenti emergenti:

Hanno lo scopo di conseguire un ritorno strategico.

 

  • Investimenti passivi;

Essi invece sono caratterizzati solamente da obiettivi finanziari.

Mentre gli strumenti che vengono utilizzati per investire possono essere due:

  • Acquisto di partecipazioni, attraverso corrispettivo in denaro o altri rapporti come ad esempio il cd. “media for equity”;
  • Emissione di strumenti finanziari con diritti patrimoniali e amministrativi.

CVC indipendenti

Molte aziende creano fondi di Corporate Venture Capital indipendenti e spesso con brand diversi.

Per quale 𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐨 lo fanno? 🔔

Ci sono almeno quattro ragioni:

➊ 𝑽𝒆𝒍𝒐𝒄𝒊𝒕à

Di solito i CVC hanno processi decisionali lunghi e strutturati. Creare una realtà indipendente ti permette di smarcare molti passaggi interni.

➋ 𝑨𝒔𝒔𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒅𝒊 𝒖𝒏 𝒍𝒆𝒈𝒂𝒎𝒆 𝒆𝒔𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒐 𝒇𝒓𝒂 𝒔𝒕𝒂𝒓𝒕𝒖𝒑 𝒆 𝒂𝒛𝒊𝒆𝒏𝒅𝒂

Anche se sta diventando sempre più “normale” la collaborazione fra startup e azienda, rimane sempre un po’ di “paura” lato startup. Quindi avere una realtà slegata dal brand aziendale potrebbe agevolare questo passaggio.

➌ 𝑨𝒖𝒕𝒐𝒏𝒐𝒎𝒊𝒂 𝒏𝒆𝒍 𝒅𝒆𝒇𝒊𝒏𝒊𝒓𝒆 𝒍𝒂 𝒔𝒕𝒓𝒂𝒕𝒆𝒈𝒊𝒂 𝒅𝒊 𝒊𝒏𝒗𝒆𝒔𝒕𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐

I CVC investono prevalentemente in startup che hanno una correlazione con il proprio core business. Avere un CVC indipendente ti permette di investire anche in startup lontane dal settore principale.

➍ 𝑭𝒖𝒏𝒅𝒓𝒂𝒊𝒔𝒊𝒏𝒈

Ovviamente se si costituisce un CVC indipendente si possono raccogliere fondi da LPs diversi dalla casa madre.

Corporate Venture Capital in Italia

Il fenomeno del CVC è in continua crescita anche in Italia. La crescita è diffusa a tutte le dimensioni di impresa, con investimenti che favoriscono target territorialmente vicini ma attivi in settori merceologici diversi. Le corporate che investono in startup innovative si caratterizzano per risultati migliori di conto economico rispetto alle altre imprese italiane: maggiore crescita del valore aggiunto e livelli di redditività netta più alti, in particolare per le PMI.

Di seguito alcuni CVC italiani:

ENI – Eni next è il Corporate Venture Capital di Eni. Esso investe in startup di alto potenziale nel campo dell’energia e della transizione carbon neutry.

A2A – Il CVC di A2A prevede investimenti per startup che operino in ambiti di business strategici per il Gruppo. Economia circolare e sharing economy, intelligenza artificiale applicata al mondo dell’energia, blockchain, sistemi di controllo per le reti elettriche o per la gestione remota degli impianti, applicazioni smart per la micromobilità o la domotica sono alcuni degli ambiti di investimento.

ENEL – Enel lavora da anni su strategie di open innovation e su un programma di venture che punta ad abbracciare competenze realmente innovative. Il suo focus di investimento sono le startup e i settori target sono Cleantech, ICT e Utilities.

EDISON – La sua sezione Corporate Venture Capital è Edison Venture Capital: essa fornisce capitale di rischio e finanziamenti in fase di crescita (Serie A) alle società più promettenti con ampie opportunità di mercato in Europa, Asia, Israele e Usa. I settori target comprendono hardware, sicurezza, telecomunicazioni, mobile, dati, cloud, sanità IT, Ad-tech e Ed-tech.

POSTE ITALIANE – La struttura dedicata al Corporate Venture Capital ha un team di 8 componenti e supporta attualmente 2 società. Gli investimenti sono di preferenza nei seguenti settori: Beni per l’industria, Cleantech, GDO, ICT, Media, Sanità e servizi correlati, Servizi finanziari, Terziario avanzato, Trasporti, Utilities.

Indice

Antonio Bellanca

IoT Project Manager @BIP; Research paper --> Digital Transformation of a traditional business through Corporate Venture Capital: Reale Mutua Corporate Venturing; Research in Management of Innovation at SKEMA BUSINESS SCHOOL, Nice - Sophia Antipolis.
Condividi questo articolo
LinkedIn
Articoli simili

Venture Building: Un modello di sviluppo imprenditoriale innovativo

Nel panorama economico attuale, le startup rivestono un ruolo sempre più centrale come motore di innovazione e crescita. Tuttavia, il processo di avvio e sviluppo di una startup può essere complesso e pieno di sfide. È in questo contesto che si sviluppa il concetto di venture building, un approccio innovativo e integrato all’imprenditorialità. Il venture building offre numerosi vantaggi in termini di riduzione dei rischi e aumento delle probabilità di successo delle startup.  Attraverso un approccio collaborativo e sinergico, gli imprenditori possono accedere a supporto strategico, mentorship, risorse finanziarie e operazionali, nonché a una rete di contatti preziosa. Inoltre, la

Continua a leggere...

Venture Clienting: un nuovo approccio all’innovazione e alla crescita aziendale

L’innovazione è diventata una delle sfide chiave per le aziende di ogni settore. Nell’era digitale, rimanere competitivi richiede non solo di sviluppare nuove idee, ma anche di saperle implementare rapidamente e in modo efficace sul mercato. In questo contesto, un approccio emergente noto come venture clienting si sta facendo strada come un modello innovativo per accelerare l’innovazione e stimolare la crescita aziendale. In questo articolo, esploreremo cos’è il venture clienting e come le aziende possono beneficiarne. Cos’è il Venture Clienting Il venture clienting è un modello di collaborazione tra grandi aziende (corporate) e startup, che si differenzia dagli approcci tradizionali

Continua a leggere...

Pratiche aziendali sostenibili

In un mondo che si trova di fronte a gravi sfide ambientali come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e la scarsità di risorse naturali, diventa sempre più importante l’adozione di pratiche sostenibili da parte delle grandi (e piccole) aziende. La sostenibilità ambientale è diventata una questione cruciale per il futuro del nostro pianeta. Le pratiche aziendali sostenibili possono svolgere un ruolo importante nella salvaguardia dell’ambiente, riducendo l’impatto delle attività economiche su quest’ultimo. In questo articolo, esploreremo l’importanza dell’adozione di pratiche aziendali sostenibili per la salvaguardia del nostro pianeta. Inizieremo con un overview generale sulla sostenibilità ambientale, la sua importanza

Continua a leggere...

Buy Now Pay Later (BNPL)

Buy Now Pay Later (BNPL), sta rivoluzionando l’esperienza di acquisto e di vendita per milioni di persone nel mondo. Come impatto viene considerata alla stregua delle carte di credito negli anni ‘70 e sta permettendo una democratizzazione dell’accesso al credito come mai prima d’ora. Questo sistema di pagamento permette al consumatore di dividere il pagamento del carrello in 3-4 pagamenti mensili senza interessi, creando una situazione win-win con il venditore che può intercettare opportunità di vendita, accrescendo l’importo del checkout. Al tempo stesso il cliente riuscirebbe a soddisfare bisogni che senza questa modalità di pagamento non sarebbero fattibili. Secondo un

Continua a leggere...

Digital Wealth Management

Negli ultimi anni si sente sempre più spesso parlare di gestione individuale del risparmio, il c.d. Wealth Management. Ma cosa succede quando il Wealth Management incontra l’industria Fintech?  Cosa si intende con il termine “Digital Wealth Management”? Facendo qualche passo indietro, con Wealth Management si indicano tutti i servizi professionali di gestione del patrimonio dedicati a clienti con un determinato patrimonio finanziario, definiti High net worth individuals (HNWI). Il Wealth Management nell’era del FinTech L’industria del Wealth Management, il mercato più “human intensive” per definizione, sta attraversando una fase di grandi e profondi cambiamenti che impongono a tutti gli operatori un ripensamento

Continua a leggere...

Settore FinTech

Il futuro della finanza ha un DNA digital. Lo si può notare analizzando il cambiamento che sta avvenendo nel mondo dei servizi bancari, finanziari e assicurativi. Le tecnologie digitali sono diventate una sinergia perfetta con la finanza, tant’è che è impossibile non parlare del Fintech. Questo è un mondo che non si limita al solo ambito bancario, ma si compone di diversi attori e protagonisti. Competizione allargata, open banking, API, startup, e roboadvisory. Cosa vuol dire FinTech? Sembra parlare di medioevo, ma fino a pochi anni fa sarebbe stato impossibile immaginare come sarebbe cambiato il rapporto dei consumatori con i servizi che vengono usati quotidianamente. La

Continua a leggere...
Apri chat
Hai bisogno di aiuto?
Vuoi parlare con qualcuno?