- Giuseppe Inserra
- 30/08/2021
- 3 minuti
La rivoluzione dei processi aziendali e dei prodotti/servizi offerti indotto dal progresso tecnologico è giunto a uno stadio tale da non poter essere più arrestato. Nessun ambito/settore può tirarsi indietro dall’uso di dati, canali social e applicativi digitali, neanche ambienti altamente reazionari, per tradizione, come il mondo finanziario. Questo movimento di rivoluzione e per certi versi di
democratizzazione dell’accesso e dell’offerta dei servizi finanziari prende il nome di Fintech (crasi della parola Finance e della parola Technology).
Cosa significa Insurtech
Dalla necessità di offrire servizi sempre più performanti, economici e che tengano conto effettivamente della componente di rischio potenziale del cliente – così da ottimizzare l’attività di pricing – è stato reso necessario un uso massivo di servizi informatici, delle query di dati e della tecnologia in senso lato, che non ha lasciato indietro neanche il mercato assicurativo. Parliamo quindi di Insurtech (crasi della parola Insurace e della parola Technology): qualsiasi innovazione in campo assicurativo, anche la più banale, ad esempio, la scatola nera che spesso le compagnie assicurative propongono di installare sugli autoveicoli per offrire uno sconto sulla polizza RC Auto (tale strumento permette un monitoraggio costante del comportamento dell’automobilista, ad esempio velocità, luoghi frequentati, così da meglio configurare il prezzo per caso furto o incidente stradale).
Traditional insurance vs P2P insurance
Ma prima di addentrarci nel mondo Insurtech, facciamo un passo indietro: come funziona il mercato Assicurativo tradizionale e da cosa si discosta il mondo Insurtech?
I servizi assicurativi, e di conseguenza le compagnie assicurative, sono tra i prodotti finanziari più antichi esistenti. Si pensi semplicemente al fatto che il primo contratto assicurativo è risalente al 1189 allorquando era necessario assicurare il commercio marittimo. Ed è stato proprio lo sviluppo delle assicurazioni che garantivano l’esito delle spedizioni commerciali che hanno reso grandi paesi a vocazioni commerciale come Genova, Venezia o la stessa Inghilterra. L’assicurazione, quindi, solleva dal rischio di incorrere in evento sfavorevole (retro-pagamento di un premio per il rischio sostenuto) offrendo una protezione finanziaria (un rimborso in denaro o una prestazione professionale) al verificarsi dell’evento sfavorevole per il quale si è coperti. Per rendere profittevole questo business la società assicurativa mette insieme soggetti che abbiano una componente di rischio (rischio atteso) differente e che quindi l’evento che comporta il rimborso per un soggetto sia compensato dal non verificarsi dello stesso evento per tutti gli altri assicurati. Questo porta inevitabilmente al fatto che i clienti pagano un premio ben più alto rispetto al loro reale rischio per compensare le perdite derivanti dagli altri assicurati. Questo è uno dei motivi per cui si apre uno spazio per l’ingresso nel mercato di nuovi player.
Tecnologia
Le startup e le soluzioni Insurtech di fatto con l’uso di tecnologie quali Big Data, Artificial Intelligence, algoritmi di Machine Learning e API, riescono a intercettare quelle aree di business che vengono ritenute meno interessanti per i big player, riuscendo a offrire prodotti/servizi tailor-made in grado di sfruttare i dati ottenuti da devices o dai social network riuscendo a offrire un prezzo del premio assicurativo in grado di tenere conto della reale componente di rischio osservato.
Due delle tecnologie su tutte stanno rivoluzionando il mercato: il Peer-to-Peer (P2P) Insurance e la Blockchain.
Tradizionalmente, la compagnia assicurativa costruisce dei portafogli di clienti che abbiano caratteristiche simili (informandosi ad esempio, su stato di salute, hobbies, reddito, ecc.) e offrendo loro un prezzo per le polizze che sia in linea con il Rischio atteso da tutti i soggetti messi nel portafoglio (così da perequare i rischi diversi dei diversi soggetti in un rischio complessivo in linea con la policy di assunzione dei rischi definita dalla policy aziendale). Questa strategia comporta l’assunzione di evidenti problemi di azzardo morale sia dal lato dell’assicuratore che da quello dell’assicurato. Non da meno, al termine del periodo di copertura, i premi versati ma non utilizzati normalmente non vengono rimborsati ai sottoscrittori delle assicurazioni. Con il metodo del P2P Insurance, la smart insurance costruisce il portafoglio di clienti in modo tale da avere un gruppo di soggetti con caratteristiche simili e rende noto quali sono tutti i soggetti che sottoscrivono l’assicurazione (talvolta rendendo noto anche la quota di partecipazione di ogni singolo cliente). In questo modo si previene la possibilità di incorrere nell’azzardo morale del singolo sottoscrittore nei confronti del gruppo. I fondi normalmente vengono adoperati per l’acquisto di prodotti di riassicurazione al fine di prevenire l’eccesso di richieste di rimborso potenziale. Al termine del periodo di copertura i premi versati vengono rimessi ai sottoscrittori (dedotte le commissioni di sottoscrizione e gestione del fondo che costituiscono i proventi per la compagnia assicurativa). Esistono diverse tipologie di assicurazioni P2P: alcuni coprono solo i sinistri connessi al mondo auto, altri le spese mediche per l’insorgenza di patologie varie o ancora si distinguono altri che permettono la sottoscrizione utilizzando cripto-valute.
Uno sguardo al futuro
La tecnologia Blockchain e della distributed ledger è una delle tecnologie più controverse e innovative che sta cambiando completamente il paradigma delle operazioni finanziarie. Nell’ambito Insurtech la sua adozione permetterà la possibilità di ridurre costi e offrire prodotti assicurativi smart senza alcuna necessità di intermediazioni. Un esempio concreto in Italia è stato condotto da Reply, Allianz, AXA, Generali e altre compagnie nell’offrire prodotti assicurativi – definiti smart contract – connessi al caso voli (evento meteorologico, ritardo aereo, smarrimento bagaglio). Tali contratti sono caratterizzati da una maggiore trasparenza (perché il cliente sa immediatamente quanto è l’importo del rimborso al verificarsi dell’evento), velocità di stipula e automatizzazione del rimborso.
Il fenomeno della Fintech e dell’Insurtech è in forte ascesa e già conta nel mondo un volume d’affari per circa di 47,3 miliardi di dollari (fonte Osservatorio del Politecnico di Milano). In questo mondo fanno da padrone Stati Uniti e Cina (con un giro d’affari rispettivamente di 13.9 e 13.4 miliardi di dollari). Segue l’Inghilterra con 5.1 miliardi. L’Italia alla data attuale conta circa 326 startup per un volume di affari di poco superiore ai 650 milioni di dollari.