L’intelligenza artificiale è la nuova frontiera tecnologica, il nuovo eldorado. Una rivoluzione in atto che sta trasformando il mondo sotto i nostri occhi. Per chi ha uno sguardo lungimirante, il settore IA offre oggi interessanti opportunità di investimento, sia in aziende consolidate che in agili startup. Per salire su questo treno in corsa, gli investitori hanno oggi diverse opzioni.
Investimenti in Corporate o in Startup?
I colossi tecnologici globali come Google, Amazon, Microsoft, IBM hanno fatto dell’intelligenza artificiale una priorità strategica, con ingenti investimenti in ricerca e sviluppo. L’obiettivo è integrare l’IA nei loro prodotti per renderli più intelligenti e competitivi. Basti pensare ai continui progressi di Google nel natural language processing che alimentano prodotti come Ricerca, Maps e Assistant. O alle innovazioni di Amazon nella computer vision applicata ai magazzini automatizzati con robot. L’IA sta diventando il cuore dei prodotti di questi colossi, una fonte imprescindibile di vantaggio competitivo. Investire in loro significa scommettere su chi sta plasmando il futuro. Come investire in questi colossi? Da Google ad Amazon, sono disponibili sui principali listini. Comprando le loro azioni si scommette indirettamente sul potenziale dirompente dell’IA nei loro prodotti.
Invece, per esporsi in modo più diretto, più aggressivo e speculativo, ci sono i fondi venture capital con comparti dedicati all’IA, che consentono di accedere alle startup più promettenti. E poi c’è il crowdfunding: portali come Mamacrowd e CrodFundMe permettono di investire piccole somme in realtà early stage selezionate. Certo, il rischio è elevato, ma anche le potenziali valutazioni in caso di exit di successo. Infatti, sono le giovani startup ad offrire le opportunità più intriganti, ma allo stesso tempo più rischiose. Nei centri nevralgici dell’innovazione, da Silicon Valley a Tel Aviv, menti visionarie stanno sviluppando nuove tecnologie dirompenti. Realtà come Anthropic stanno rendendo l’IA più sicura ed affidabile. Altre come Cohere permettono interazioni sempre più naturali tra uomo e macchina. E poi ci sono pionieri dell’automazione che promettono di rivoluzionare intere industry, dalla logistica alla manifattura. Investire in queste startup è una scommessa ad alto rischio, ma con potenziali ritorni esponenziali nel caso di successo. Tornando agli strumenti per investire in startup deep tech, oltre all’equity crowdfunding e VC, esistono altre piattaforme interessanti per scommettere sull’IA. Su AngelList si possono trovare round privati di startup IA come Angel Investor. I protocolli blockchain applicano spesso AI e machine learning, offrendo un modo alternativo di investire in queste tecnologie. Per chi vuole ampliare l’orizzonte, ci sono progetti immobiliari legati a hub e campus dell’innovazione in tutto il mondo.
Dove focalizzarsi e quali KPI monitorare?
Individuare le startup su cui vale la pena investire non è semplice. Un criterio è puntare su quelle operanti nelle aree di innovazione più promettenti dell’IA:
- IA generativa: permette di generare automaticamente contenuti multimediali e testuali di senso compiuto, come immagini, video, articoli.
- Apprendimento profondo: algoritmi di deep learning in grado di apprendere ed eseguire compiti complessi analizzando enormi quantità di dati.
- Automazione di processi: tecnologie come computer vision, NLP e robotica per automatizzare attività fisiche, amministrative e decisionali nei settori più vari.
- IA responsabile: approcci etici all’IA per risolvere problemi sociali, ambientali, sanitari. Importante per accrescere fiducia nella tecnologia.
Per orientarsi in questo settore in rapida evoluzione, è cruciale capire le tecnologie chiave sulle quali puntare. L’ascesa dell’IA generativa per la creazione autonoma di contenuti sta aprendo possibilità creative senza precedenti. Nel frattempo, l’apprendimento profondo tramite reti neurali permette alle macchine di imparare da enormi quantità di dati e prendere decisioni in autonomia in contesti sempre più complessi. E poi ci sono trend come l’IoT, l’edge computing, la robotica avanzata. Tenere d’occhio queste innovation areas consente di identificare per tempo le aziende che cavalcheranno l’onda nel prossimo futuro. Scegliere dove investire non è banale. La Silicon Valley rimane l’epicentro indiscusso, un ecosistema unico al mondo dove i talenti visionari dell’IA trovano terreno fertile. Ma anche hub emergenti come Toronto, Shanghai, Tel Aviv stanno catalizzando energie e capitali in questo settore. Per chi vuole puntare sull’IA, è fondamentale monitorare i trend globali della ricerca e cogliere le opportunità dove si presentano.
Ma come monitorare nel tempo questi investimenti? I principali KPI sono la crescita di ricavi e utenti, i nuovi finanziamenti raccolti, le metriche tecniche pubblicate, la qualità del team di ricerca e i brevetti generati. Questi indicatori consentono di valutare lo stato di salute dell’azienda IA e l’impatto reale della sua tecnologia sul mercato. In sintesi, per salire sul treno dell’IA servono lungimiranza nello scegliere dove investire e disciplina nel monitorare i risultati nel tempo. Questa strategia può aprire le porte a ritorni esponenziali guidando la propria esposizione verso le tecnologie che plasmeranno il nostro futuro.
Best practices per gli investitori
Bisogna evidenziare e ricordare al lettore che quando si valutano startup early stage, un aspetto fondamentale è analizzare la solidità del team alla guida. Nel campo dell’IA, è cruciale che vi siano fondatrici e fondatori con un solido background tecnico-scientifico: dottorati in informatica, ingegneria, matematica applicata. La presenza di esperti con pluriennale esperienza in ricerca e sviluppo di algoritmi avanzati è un must. Altrettanto rilevante è che il team sia multidisciplinare, con profili complementari in ambito business, design, marketing. Le startup di successo combinano competenze tecniche d’eccellenza con capacità imprenditoriali e di esecuzione. Valutare la storia dei founder e la complementarità del team è cruciale nello screening iniziale e per prevedere le chance di crescita nel tempo.