Il roboadvisor è un software di consulenza finanziaria automatizzata e di gestione degli investimenti. Consente di costruire un portafoglio conforme alle esigenze del cliente.
Non esiste una definizione univoca e questo riflette le diverse forme in un cui il fenomeno si presenta.
In generale, si parla di una piattaforma digitale che propone senza supervisione umana delle opportunità di investimento al cliente, tramite algoritmi di analisi dati dell’utente e del mercato di riferimento.
Breve storia dei roboadvisor
I roboadvisors rappresentano l’ultima generazione di strumenti di consulenza finanziaria, diffusi a partire dal 2008 in risposta alla crisi economica. La tecnologia era nota fin dagli inizi degli anni 2000, la crisi ha fornito l’occasione di sviluppo: intercettare le necessità dei consumatori e offrire consulenza a basso costo rispetto al contesto tradizionale.
Nel 2010, la popolarità del modello crebbe con la compagnia di investimenti online Betterment. Il loro scopo iniziale era quello di ribilanciare le attività di gestione degli investimenti. Nel 2017, la stessa azienda ha raggiunto 70 milioni di dollari investiti con un capitale proprio di 40 milioni di dollari.
Nel 2015, una società di Hong Kong, 8 Securities, lancia il primo roboadvisor in terra asiatica e nel 2016 si conclude l’accordo tra Wealthfront, roboadvisor statunitense, e l’ufficio del Tesoro dello Stato del Nevada per l’offerta di un fondo pensione.
Al 2020 si contano circa 140 piattaforme di robo-advisor distribuite perlopiù negli Stati Uniti. In Italia sono presenti diversi robo-advisor, introdotti principalmente dagli istituti bancari.
Tipi di Roboadvisor
Secondo il grado di automatizzazione, possiamo distinguere tre modelli di roboadvisors:
- Robo for advisor (B2B): l’intelligenza artificiale deve facilitare il processo di consulenza, personalizzare il servizio, gestire più investitori e omogeneizzare i prodotti distribuiti.
- Robo for advisor ibrido (B2C): il software assiste il consulente fisico e risponde eventualmente in autonomia alle esigenze semplici del cliente.
- Robo for advisor puro (B2C): qualsiasi esigenza del cliente è gestita autonomamente dal programma di consulenza.
Rispetto al proprietario del software, si può distinguere:
- Start up stand alone: il programma agisce come servizio indipendente.
- Matrice bancaria: il servizio è integrato ad una piattaforma già affermata sul mercato.
Fin da subito, è importante comunque chiarire che si tratta semplicemente di strumenti di gestione finanziaria, non di pianificatori veri e propri.
Come funziona un roboadvisor?
La creazione di un portafoglio di investimento redditizio richiede tempo e risorse umane per pianificare ad hoc gli asset su cui puntare.
L’investitore deve sopportare commissioni di brokeraggio piuttosto onerose che possono ridurre il rendimento dell’investimento stesso.
I roboadvisors, mediante l’implementazione di algoritmi matematici, permettono agli investitori di soddisfare automaticamente le proprie esigenze. Non occorre nemmeno recarsi in filiale.
È possibile gestire con continuità il proprio portafoglio mediante l’accesso da un portale online.
Si deve però fare una prima distinzione tra il servizio per la consulenza individuale e quello per la consulenza generica. Le due tipologie hanno in comune l’analisi del flusso dei prezzi dei vari asset dal quale l’algoritmo elabora la strategia di investimento da adottare.
Nel primo caso il segnale viene approvato secondo la normativa MiFID e deve essere adeguato al profilo di rischio del cliente.
Quest’ultimo, avvisato dalle notifiche del mobile banking, provvederà a inoltrare autonomamente l’ordine al broker.
Nel secondo la raccomandazione generata dal sistema non deve essere verificata secondo normativa. Le modalità di trasmissione del segnale al cliente sono e-mail, Skype e WhatsApp. Una volta ricevuto il segnale, il cliente deve inoltrare manualmente l’ordine al suo broker.
Di solito, il software utilizza la moderna teoria del portafoglio, teoria matematica che descrive la gestione degli investimenti, per creare portafogli passivi e indicizzati per i propri utenti. I roboadvisors continuano a monitorare i portafogli per garantire che i rendimenti vengano mantenuti il più possibile costanti anche con le fluttuazioni del mercato.
Ad ogni classe di investimento, o titolo azionario, viene assegnato un rendimento obiettivo e un intervallo di tolleranza all’interno del quale quest’ultimo possa oscillare senza attivare l’intervento del roboadvisor.
Costi e performance di un roboadvisor
Con i roboadvisor, il bilanciamento del portafoglio è sia automatico che gratuito.
I roboadvisors si adattano quindi anche ad un investitore che ha scarsa disponibilità.
I costi e le commissioni applicate per acquisti possono variare da 0,3% allo 0,7% annuo. Non rientrano in queste percentuali quei roboadvisor che aggiungono delle retribuzioni per servizio o in base al prodotto finanziario acquistato.
In genere, i roboadvisors utilizzano gli etf per costruire i portafogli dei clienti, ovvero dei fondi di investimento a gestione passiva. Mediante l’utilizzo degli ETF è possibile mantenere i costi bassi. Il modello passivo permette di ottenere un profitto senza che vi sia la necessità di ulteriori risorse per analizzare il mercato.
Questi software riescono a ridurre i costi, lasciando principalmente solo i costi di gestioni del capitale investito.
Ricapitolando, si considerano:
- commissioni alle imprese di robo advisor.
- commissioni incassate dalla compagnia ETF.
Le commissioni ETF variano generalmente dallo 0,3% allo 0,7%.
Perciò, chi usa un roboadvisor paga complessivamente tra il 0,6 e l’1,4% di commissioni sui suoi investimenti.
I differenti mercati del roboadvisor
La clientela è segmentata a seconda delle proprie esigenze e dei comportamenti finanziari adottati. Il roboadvisor si applica in modo diverso in rapporto al mercato considerato.
- Mercato HNWI (High Net With Individual) e Private
Si tratta del segmento costituito dagli investitori più ricchi e con le esigenze finanziarie più complesse. Sono investitori abituali e di conseguenza hanno bisogno di un consulente finanziario di fiducia.
I servizi richiesti sono sofistica e personalizzati. Riguardano le tematiche successorie, la pianificazione finanziaria, gli investimenti immobiliari, l’ottimizzazione fiscale.
I prodotti finanziari offerti sono altamente differenziati.
Questi clienti ritengono che il rapporto umano sia fondamentale e usano le piattaforme digitali per monitorare i loro investimenti.
Per questo mercato, il modello di servizio più adatto è il robo for advisor (B2B).
- Mercato Affluent
I clienti equilibrano esigenze finanziarie articolate con un livello di personalizzazione inferiore rispetto al mercato precedente.
Questi investitori ritengono fondamentale la presenza di un consulente fisico. Tuttavia, soprattutto il segmento più giovane, si stanno spostando verso le soluzioni ibride e digitalizzate del modello di consulenza.
Quindi, il modello adeguato è quello ibrido: gli investitori hanno piena autonomia e al tempo stesso continuo supporto da parte di un consulente.
In questo settore si trovano anche i professionisti che hanno la volontà di gestire i propri risparmi, ma poco tempo per farlo. Il consulente virtuale consente loro di risparmiare tempo e commissioni.
- Mercato Mass
I clienti preferiscono investire in strumenti semplici e vogliono un servizio con basse commissioni e con elevato livello di trasparenza.
In seguito alle crisi economiche, sono molto prudenti e vogliono essere coinvolti sia nel monitorare sia nello scegliere i prodotti.
Il segmento prevede un servizio di consulenza standardizzato e una gamma di prodotti offerti più ridotta. Inoltre, per la banca è meno redditizio. Quindi, il modello più indicato per questo segmento è il roboadvisor puro: il cliente ha la massima autonomia e controllo.
Questi clienti non hanno esigenze finanziarie complesse per cui l’intelligenza artificiale è in grado di gestire completamente i loro bisogni.
È molto interessante osservare che in questa categoria rientrano i millenials: hanno di solito poca disponibilità economica e sono quindi più propensi a pagare poche commissioni.
Vantaggi e svantaggi dei roboadvisor
Quali sono i vantaggi offerti dai roboadvisor?
- Insensibilità alle emozioni: i roboadvisor non sono influenzati dalle emozioni. Le decisioni si basano su statistiche in tempo reale e non su eventi a breve termine, crisi impreviste o pregiudizi. Inoltre, forniscono delle opzioni in base all’orizzonte di investimento, tolleranza al rischio, obiettivi finanziari e bilancio. In questo modo, viene eliminato l’impatto di comportamenti illogici, processi decisionali inadeguati o spontanei.
- Investire in profili di rischio variabili: i roboadvisors offrono prodotti che soddisfano diversi livelli di rischio. Gli investimenti effettuati in prodotti ad alto, medio o basso rischio dipendono tutti dalla propensione al rischio degli investitori.
- Orizzonte di investimento a lungo termine: la maggior parte degli investimenti effettuati attraverso le piattaforme di consulenza digitale sono di lunga durata.
- Rivalutazioni:i portafogli vengono rivalutati e ribilanciati al cambiare delle condizioni economiche e di mercato. Gli interventi necessari sono effettuati da parte dei gestori di portafoglio digitale.
- Commissioni basse: le piattaforme di roboadvisory hanno commissioni a basso costo, di solito dallo 0,25% all’anno. Durante i periodi di instabilità finanziaria e incertezza, gli investitori preferiscono pagare commissioni basse.
- Accessibilità: sono disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7, purché l’utente disponga di una connessione Internet. Inoltre, basta un capitale ridotto per iniziare, di poche centinaia a migliaia di euro.
Quali svantaggi presentando i roboadvisor?
- Non sono pianificatori finanziari: in termini di costruzione del portafoglio, i roboadvisors sono altrettanto affidabili quanto la loro controparte fisica. La costruzione del portafoglio da sola è un servizio. La pianificazione finanziaria riguarda conoscere personalmente il cliente e aiutarlo a raggiungere specifici obiettivi.
- Non garantiscono prestazioni: anche i consulenti robotizzati espongono ai rischi pari a quello di qualsiasi investimento.
- Non interpretano il contesto: i roboadvisor operano sul presupposto che i clienti abbiano obiettivi definiti e una chiara comprensione della loro situazione finanziaria. Per molti però non è così. Rispondere a certe domande sulla tolleranza al rischio o sul proprio obiettivo implica che il cliente conosca concetti di investimento e gli effetti nella vita reale delle sue scelte.
Regolamentazione CONSOB
La disciplina giuridica del fenomeno roboadvisor è regolamentata dal pacchetto MiFiD II, Digitalizzazione della consulenza in materia di investimenti finanziari, scritto dalla Consob.
La possibilità di fornire consulenze robotiche rientra nella categoria delle “consulenze in materia di investimenti” e come tale viene riconosciuta dalla legge.
Quindi, le piattaforme che offrono questi servizi devono ricevere l’autorizzazione dalla Consob per operare con gli investitori italiani.
La modalità di erogazione del servizio deve rispettare le regole di base affinché l’investitore possa registrarsi e accedere alla piattaforma di investimento senza alcuna difficoltà.
Inoltre, Consob stabilisce che i roboadvisors sono responsabili alla stessa stregua di un intermediario finanziario della qualità del servizio erogato e di un eventuale errore. È necessario che dietro ad un roboadvisor vi sia la presenza di risorse umane che possano supervisionare gli algoritmi.
I roboadvisor nel mondo
Nel maggio 2019, il totale delle attività gestite da roboadvisors è stato stimato di circa 980 miliardi di dollari per circa 46 milioni di utenti.
Gli Stati Uniti detengono il primo posto per utilizzo del servizio con un totale di 750 milioni di dollari. L’Asia ha riscontrato nel 2019 uno sviluppo notevole di tale servizio, grazie alla diffusione nella categoria del mass market. Le differenze tra i differenti mercati non riguardano solo la diversa dimensione del fenomeno, ma sono correlati con la necessità e le preferenze degli utilizzatori.
Il mercato degli Stati Uniti è popolato da società integralmente digitalizzate (Wealthfront, Betterment) e da attori consolidati che hanno deciso di adattarsi a questo nuovo servizio.
Il mercato è caratterizzato da bassi requisiti di capitale iniziale, basse commissioni e dalla standardizzazione delle attività sottostanti. La tipologia di cliente più diffusa è quella con un’elevata propensione a strumenti automatizzati.
Il mercato europeo è invece più diviso proponendo sia servizi B2B che B2C e avendo molti più strumenti sottostanti per far fronte alla clientela molto più differenziata. I clienti europei sono perlopiù tradizionalisti e preferiscono avere un consulente fisico.
Infine, la Cina è passata da paese in via di sviluppo a leader del settore digitale. I settori della robotica e dell’Intelligenza Artificiale offrono numerose opportunità di investimento. In questo mercato, le grandi banche cinesi si stanno adeguando rapidamente.
I roboadvisor in Italia
In Italia il roboadvisor sta gradualmente diventando una realtà per gli investitori.
Diverse imprese si sono mosse per acquistare società di gestione. Entro circa 100.000 euro non è conveniente impegnare un consulente finanziario per gestire l’investimento di un cliente in termini di costi medi del dipendente.
Tra le sicietà attive nel mercato italiano, ne segnaliamo 3:
- Tinaba è una fintech che offre la possibilità di gestire i risparmi da smartphone: investire, pagare, condividere il denaro.
Il roboadvisor gestisce gli investimenti in autonomia, ma lascia la libertà a ciascun cliente di modificare il proprio portafoglio, in base al proprio profilo di rischio o ai rendimenti desiderati.
Ha una soglia minima di ingresso pari a 2.000 euro, non ha nessun vincolo e lascia la possibilità di congelare l’investimento senza ritirare il tuo denaro, in caso di condizioni avverse sui mercati.
- Moneyfarm è uno dei roboadvisor più conosciuti per il risparmio gestito in Italia e uno dei primi ad essere nati. La società offre agli investitori 7 portafogli diversificati, gestiti da un’intelligenza artificiale sotto la supervisione di un team di esperti finanziari.
Aprire un conto è gratuito, ma richiede un deposito minimo pari a 5.000 euro.
La società è sicura e regolamentata, con sede a Milano, Cagliari e Londra.
- Online Simè una delle piattaforme italiane più apprezzate per la gestione del risparmio. La società si avvale di RoboBox, un servizio di robot advisory.
Questo consulente virtuale crea il portafoglio d’investimento conforme al profilo del cliente, ribilanciandolo in modo automatico in caso di bisogno.
Prospettive del roboadvisor
I roboadvisor offrono portafogli d’investimento di qualità, a basso costo e molto semplici da gestire.
Le previsioni e le ricerche condotte fino ad oggi sembrano suggerire che il modello con i rendimenti maggiori è il servizio ibrido. Si tratta di una soluzione che integra l’implementazione di sistemi tecnologici con l’intervento del fattore umano. Si chiama cyborg advisory.
Ogni risparmiatore ha la possibilità di iniziare ad investire tramite un portale online dopo aver perfezionato l’iscrizione al sito. Le informazioni date all’algoritmo vengono usate per fornire la soluzione di investimento più adatta alle necessità del risparmiatore.
Il roboadvisor viene affiancato da un team di esperti con cui l’investitore ha un contatto diretto sia in fase di creazione del portafoglio, durante l’intero processo di gestione del risparmio.
L’investitore può controllare, tramite il sito o tramite l’app, l’andamento del proprio investimento, scegliendo di aggiungere ulteriori fondi al portafoglio e/o di disinvestire in ogni momento
Per il futuro dell’industria del risparmio il modello ibrido rappresenterà il punto di incontro tra le nuove start up dell’era Fintech e i player tradizionali.
Questa evoluzione sarà sempre più caratterizzata dall’introduzione di servizi più trasparenti e più in linea con le loro nuove esigenze dei cyber-investitori.