-
Aurelio Romio
- 31/07/2021
- 3 minuti
La trasformazione digitale, protagonista della quarta rivoluzione industriale, sta prendendo piede in tutti i settori industriali. Tra i settori protagonisti di questo importante cambiamento vi è il settore dell’immobiliare. Il termine PropTech viene utilizzato inizialmente nel 2014 nel Regno Unito, nasce dalla fusione di Property (inteso come proprietà immobiliare) e Technology (tecnologia), esso racchiude tutti i processi che mirano all’evoluzione tecnologica di un settore apparentemente tradizionalista quale potrebbe sembrare l’immobiliare.
Il settore immobiliare è tradizionalmente un settore in lento movimento, è un tipo di asset grande (il più grande), è in gran parte privato e composto da grandi asset eterogenei e non è noto come un settore che abbraccia prontamente il cambiamento. In sintesi è un settore che adotta le tecnologie lentamente ma con l’avvento del PropTech si respira aria di innovazione.

Un esempio di startup emergente è Casavo, la piattaforma italiana PropTech leader di mercato con il modello Instant Buying immobiliare, si tratta dell’offerta simultanea di due servizi: da un lato la promozione online degli immobili, dall’altro l’acquisto istantaneo, con il risultato di un importante processo di convergenza tra settore immobiliare tradizionale e tecnologia.
Gli investitori credono nel PropTech, la raccolta totale della piattaforma Casavo ammonta a 385 milioni di euro dal 2017 ad oggi, tra capitale e debito. Si tratta del più grande investimento nella storia delle startup italiane.
La vera forza del PropTech risiede nella combinazione di diverse applicazioni che offriranno soluzioni più convenienti.
L’emergenza pandemica da Covid-19 rappresenta un punto di svolta per il PropTech: le imprese hanno compreso l’importanza di integrare la tecnologia nei propri spazi di lavoro e il PropTech offre diverse soluzioni: monitorare e gestire il flusso di persone, la salute, la sicurezza, gli aspetti relativi alla protezione dei dati e la conformità alle normative.